E' ancora possibile visitare la mostra
Allestita nella chiesa dedicata a S. Maria della Pietà, è composta da tavole originali e dediche d'autore provenienti dalla collezione di Marco Cortellazzi.
A testimonianaza della capillarità raggiunta dalla fama dell'"indagatore dell'incubo", nelle teche al centro della sala sono esposti gli oggetti più svariati commercializzati nel corso degli anni con il suo marchio: giochi di società, videogames per pc, riviste, libri e oggettistica varia.
Durante la mattinata della mia visita, si è tenuto il convegno "Dylan Dog: 25 anni di autorialità e lettura popolare".
Presenti gli autori Pasquale Ruju, Luigi Mignacco, Lola Airaghi e Giovanni Freghieri, oltre ai "fumettologi" Michele Ginevra e Matteo Stefanelli.
Sul suo blog, Matteo Stefanelli si domanda:
"Sia detto per inciso: è mai possibile che la sola mostra su un simile anniversario (almeno già certa e annunciata) sia questa, e che città ed istituzioni culturali di maggiore peso – nisba?"
L'entusiamo che suscitava Dylan Dog in tutti i settori del pubblico è scemato da tempo.
Oggi gli addetti ai lavori e gli operatori culturali seguono con maggior urgenza e preoccupazione le previsioni su quello che potrebbe essere il futuro del fumetto (editoria elettronica, grande distribuzione etc.).
Il passato, benché glorioso, interessa meno.
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